a colazione con...
Geoffrey Moore
Produttore cinematografico e imprenditore
Figlio del
celebre Roger, avrebbe potuto seguire le orme paterne. Invece ha scelto una
carriera autonoma. Cresciuto sui set, nella sigla iniziale di Attenti a quei due si vede un
giovanissimo Lord Brett Sinclair impersonato proprio da lui, avrebbe potuto assaporare
la frenesia dello star system. Invece ai riflettori ha preferito uno stile di
vita glam, ma discreto. Colto, conosce perfettamente quattro lingue,
sofisticato ed esteta raffinato, Geoffrey Moore non ama parlare della sua
famiglia in quanto la considera un valore da custodire gelosamente. Anche per
questo ha deciso di vivere a Gstaad, località montana sulle Alpi Bernesi dove
ogni inverno si dà appuntamento il gotha del jet set internazionale. Attenzione
però: ancora una volta il figlio di James Bond non cede alla lusinga dei party
più cool e preferisce dividere il suo tempo con gli amici fidati. Uno fra
tutti, il gioielliere dei vip Fabrizio Granero che dall’Italia, passando per il
Principato di Monaco, ha scelto questa località perché sa coniugare il lusso più
raffinato con la semplicità e ad essa dedica dei gioielli limited edition che
sono un vero must have per quanti possiedono uno chalet. Proprio a Gstaad, poco
distante vive Sir Roger, incontriamo Geoffrey Moore.
Lei ha scelto di vivere lontano dalla
frenesia di Londra e di Los Angeles: perché Gstaad?
“Perché è il
luogo ideale per una famiglia. La natura, il silenzio, le persone che ci
abitano tutto l’anno lo rendono magico. Qui il cambio delle stagioni ha un
fascino unico da assaporare giorno dopo giorno, non ci sono né traffico né
violenza e i rapporti umani sono sinceri, disinteressati e discreti. Non ha
importanza quanto si è famosi, ma ciò che si è. Il business mi porta spesso in
Inghilterra o in America, ma già dopo una settimana ho voglia di tornare a casa
perché questo è il mio mondo. È la vita vera. A Gstaad ho amici fidati come Fabrizio
Granero che conosco dagli anni ’80, quando insieme frequentavamo Monte Carlo. Condividiamo
molti ricordi divertenti di quel periodo in cui il Principato di Monaco era
davvero glamour e tutto il jet set internazionale si dava appuntamento là.
Allora eravamo giovani e frequentavamo i party più esclusivi; oggi abbiamo
scelto entrambi di far crescere i nostri figli in un ambiente ugualmente chic,
ma più a misura d’uomo”.
Però anche Gstaad è conosciuta per
essere frequentata da Very Important Person…
“Da dicembre
a marzo sono molte le celeb che vengono qui per sciare e ogni sera ci sono diversi
eventi davvero cool, ma i veri VIP alla mondanità sfrenata preferiscono le cene
con pochi intimi. A me piace trascorrere il tempo con mia moglie Loulou e con
le mie due figlie, Ambra Chiara e Mia, oltre che con gli amici di sempre”.
A proposito di amici, ha citato il
gioielliere del jet set internazionale Fabrizio Granero. Ci racconta qualche
aneddoto che vi riguarda?
“Ci siamo
conosciuti a Monte Carlo nel 1984. Benché fosse poco più che ventenne, era già stimato
da tutti e la sua gioielleria in Avenue des Beaux Arts era il punto di
riferimento dell’élite mondiale. Tra i suoi clienti c’erano la principessa
Grace con la figlia Stephanie, Kirk Douglas, Frank Sinatra, Joan Collins, Elizabeth
Taylor, Roberto Rossellini e molti altri. È sempre stato considerato un gemmologo
e un gioielliere serio e competente, oltre che fidato. Per questo tutti si
rivolgevano a lui. Ricordo che un pomeriggio Fabrizio ed io andammo a
Le Bar Américain dell’ Hôtel
de Paris e incontrammo Sammy Davis Jr e Frank Sinatra. Sammy mi chiese chi
fosse il mio amico e quando gli dissi che era un gioielliere lui replicò: non
dirlo a mia moglie! In realtà quella sera stessa sua moglie acquistò uno
splendido anello da lui. Il giovane italiano sapeva conquistare tutti sia con
l’unicità e il design delle creazioni sia con il suo stile e la personalità
solare”.
Sia lei sia Granero siete molto legati
a Gstaad e il gioielliere firma addirittura delle creazioni esclusive che
possono essere acquistate solo da chi possiede uno chalet. Pare che la prima
sia stata commissionata da suo padre Roger.
“Fabrizio è davvero
geniale perché ha capito lo spirito di chi vive qui. Per rendere omaggio a
questo paese incantato, ha creato un gioiello a forma di cuore customizzato
perché raffigura l’abitazione del committente e che viene distribuito da Kunta Luxury. Solo chi possiede uno chalet a
Gstaad può farselo realizzare e alcuni hanno fatto inserire anche il proprio
cane o l’orso, simbolo di Berna, o altri animali. L’oro e le pietre preziose gli
regalano un’allure chic e raffinata, ma la lavorazione a découpage lo rende
facile da indossare e perfettamente in linea con lo stile locale. In effetti
mio padre è stato il primo a volerlo e adesso che è un must have, scherziamo
dicendo che Fabrizio dovrebbe creare un gioiello per chi possiede un aereo
privato”.
Come figlio d’arte sarebbe stato
facile seguire le orme di famiglia, invece lei ha scelto una carriera autonoma.
Ce ne parla?
“Mi occupo di
televisione, ma preferisco lavorare dietro le quinte anche se in passato ho
recitato in alcuni film. Con il mio socio che vive a Los Angeles abbiamo
partecipato al progetto della serie TV Roma
ideata da Bruno Heller e prodotta da HBO, BBC e Rai Fiction. Le riprese sono
state effettuate a Cinecittà dal 2005 al 2007 per cui sono venuto spesso in
Italia. Come produttore sto lavorando ad un progetto televisivo intitolato Fly tigers realizzato insieme con il Governo
cinese e al remake de Il Santo, la
serie inglese degli anni Sessanta che consacrò mio padre come attore
internazionale. Il mio business non è legato solo all’entertainment, ma anche
alla ristorazione: ho tre locali a Londra ed uno a Gstaad e mi piace che gli
ospiti vivano l’esperienza del buon cibo in un ambiente cool e raffinato”.
È considerato un’icona di stile: qual
è il suo segreto?
“Lo stile è
il giusto mix di innovazione e personalità. Si può essere sportivi, eleganti o
casual, ma per distinguersi occorre avere carattere. Amo la moda italiana e il
mio sarto vive nel vostro Paese. Lui ha capito perfettamente il mio carattere e
che cosa mi piace, per questo mi segue da tempo. Sono un esteta appassionato
anche di profumi, che colleziono. Ne ho tantissimi e li scelgo in base alla
stagione”.
Un sogno da realizzare?
“Ne ho
tantissimi. Mia madre dice che ogni volta che concretizzi un sogno, ne puoi esprimere
un altro. Sognare e raggiungere gli obiettivi è un mezzo per crescere e
sentirsi vivi. Ad esempio mi piacerebbe sensibilizzare le persone affinché non
sprechino risorse come l’acqua e il cibo. Viviamo in un loop nel quale creiamo,
consumiamo e distruggiamo senza pensare che quello che una minoranza distrugge
potrebbe essere fonte di vita per molti”.