L'evento è stato l'occasione per inaugurare tre mostre che termineranno il prossimo 11 ottobre: The man who sat on himself /L’uomo che si sedeva su sé stesso a cura di Kate Strain, Angelica Sule e Zsuzsanna Stànitz; la prima personale italiana di Pierre Michelon Parole e Angurie e L'albero della cuccagna con Sebastian Lloyd Rees, progetto a cura di Achille Bonita Oliva che rientra negli eventi di Expo 2015. Accanto alle tre mostre è stato possibile visitare Tutttovero a cura di Francesco Bonami e la personale di Ian Cheng, a cura di Hans Ulrich Obrist.
In 20 anni di attività la Fondazione, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, ha prodotto 118 mostre, ha commissionato e finanziato 581 opere, ha esposto e promosso 3.092 artisti, ha organizzato 3 corsi per curatori italiani e 27 residenze per curatori stranieri. Poiché dietro ad ogni grande mostra (in questo caso) c'è una grande donna, voglio ricordare che Patrizia Sandretto Re Rebaudengo - tra gli altri - nel 2003 è stata insignita del Montblanc Arts Patronage Award, nel 2005 del Premio Marisa Borsellino e del Riconoscimento di Ufficiale della Repubblica, nel 2009 del titolo di Chevalier de l'ordre des Arts et des Lettres conferito dalla Repubblica Francese e, nel 2012, del riconoscimento Arte: Sostantivo femminile.
Un ventennale ricco di successi, dunque, sia per la Fondazione sia per la sua massima rappresentate, a dimostrazione che l'arte contemporanea e i giovani talenti non sono "una specie in via d'estinzione".
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