venerdì 11 aprile 2014

A colazione con...

Fabio Barovero
musicista, compositore, produttore



Conosco e stimo profondamente Fabio e la sua musica. Co-autore e musicista co-produttore di tutti gli album dei Mau Mau dal 1991 al 2011, oggi collabora con Stefano Mordini, Alessandro d'Alatri (Nastro d'Argento per le musiche del film La febbre), con Ferdinando Bruni e Valter Malosti in teatro. Fabio è anche co-autore e produttore di tutti gli album della Banda Ionica e di Saba Anglana, autore delle musiche di Masterpiece e di numerose sigle per le trasmissioni di Radio Rai e di quella ufficiale del Torino Film Festival dal 2007 al 2013. Ultima, ma solo in ordine di tempo, è la realizzazione della colonna sonora del film La luna su Torino di Davide Ferrario con il quale collabora da tempo.
Ho raggiunto Fabio nel suo studio di registrazione, uno splendido mulino sulla Dora nel quale l'atmosfera è sospesa e l'energia è positiva, per scoprire come nasce la colonna sonora di un film.


Fabio, come definiresti il soundtrack de La luna su Torino?
"Una melodia che galleggia sui tetti di questa città che si fa suono, immagine dopo immagine. Lavorare con Ferrario stimola la creazione di un'originalissima pittura: occorre far convivere cultura alta, bassa e tecnologica".
Quali sonorità hai inserito per questo progetto?
"Il sound è balcanico, francese, schubertiano e risente dell'esperienza pregressa con le bande di paese. Nel cinema di Ferrario c'è una musicalità che ricorda gli anni '60, con orchestre eleganti, mentre io volevo apportare un segno popolare, ma con una levatura più colta. Secondo me il film è una poesia sul pentagramma".
La tua ispirazione?
"Le musiche sono parte integrante del lungometraggio quanto la parola e la fotografia e per costruire l'inedita architettura della Torino raccontata nel film, suggestiva e misteriosa, mi sono rifatto alle bande del Mediterraneo e alle sonorità mitteleuropee. Sul 45° parallelo ideale dell'opera di Ferrario, che è anche l'ubicazione geografica di Torino, convivono i liuti arabi, i valzer, la banda popolare, la kora senegalese, il friscalettu siciliano e il dub giamaicano".
Hai uno schema quando lavori alle musiche di un film?
"Assolutamente no. Scrivo, plasmo e reinvento di continuo anche perché il confronto con il regista è costante e mutevole. Davide Ferrario ha soppesato più volte tutti i brani e alcuni sono stati tolti in fase finale, altri sono stati inseriti. La melodia più bella per un film è quella che funziona e quindi io mi presto totalmente. Il compositore deve scrivere, ma solo con la conoscenza può trasgredire. Lavoro con i sincretismi musicali da sempre e l'organico che utilizzo è una sorta di orchestra ibrida o di banda alla quale si aggiungono gli archi di Davide Rossi, Simone Rossetti e Federico Marchesano".
Per La luna su Torino hai coinvolto anche Carlotta e Dente. Come è nata la collaborazione con loro?
"Ferrario mi ha fatto ascoltare alcuni brani di Joanna Newsom, cantautrice e arpista statunitense, e mi ha detto che voleva questo tipo di melodia per le scene degli interni della stanza di Maria, la protagonista. Qualche settimana dopo ho avuto occasione di ascoltare Carlotta, che non conoscevo, ed ho scoperto che era perfetta così l'ho coinvolta nel progetto e insieme abbiamo provato nuove strade. Il suo tema ha uno stile inglese che mi piace molto. Dente, invece, è stata una scommessa. La traccia Torino sulla luna non era preventivata, ma la sua voce ricca di armoniche era ideale per dare leggerezza al film. Nella musica si uniscono le chitarre, l'ukulele di Cesare Malfatti, chitarrista dei La Crus, e un ensamble di fiati dei maestri della Banda Kadabra".
Dove troviamo le musiche del film?
"Su ItunesYouTube e su tutte le piattaforme digitali. Il lavoro è edito da Peermusic Italy, etichetta che negli States segue Rihanna, Raphael Gualazzi e altri artisti".













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