martedì 20 ottobre 2015

I want to fly away


Ho sempre avuto la passione per il volo, per quel senso di libertà che solo il vento in faccia sa regalare. Per questo, quando ho saputo che avrei intervistato Marco Berry per parlare di Fly experience, ne sono stata entusiasta. Quel mercoledì di ottobre, quando l'ho incontrato, non immaginavo che sarei entrata nel primo wind tunnel d'Italia: un cilindro di vetro trasparente alto 12 metri in cui quattro motori dalla potenza complessiva di 2000 kw generano un flusso d'aria ad altissima velocità. Il risultato? Si è sospesi nel vuoto e si vivono le stesse sensazioni che ha un paracadutista in caduta libera. Inutile dire che è divertente e che porta l'adrenalina a livelli top! L'esperienza viene fatta in massima sicurezza perché è preceduta da un brief tenuto da un flyer esperto e perché nella camera di volo si è accompagnati da un istruttore professionista. Perfetto per chi, come me, non ha mai praticato sport aerei, Fly experience è anche una buona "palestra" per i paracadutisti perché permette di provare indoor figure ed evoluzioni da eseguire in aria, ma con un tempo a disposizione maggiore. Ho chiesto a Marco Berry come è nata l'idea ed ho scoperto che è un flyer appassionato. Nel 2007, quando conduceva il programma televisivo Danger, doveva superare una prova di escapologia nella quale in 40 secondi doveva liberarsi dalle manette durante un volo dall'aereo e aprire il paracadute. Per allenarsi si era recato vicino a Londra, dove ci sono diversi wind tunnel. Subito se ne è innamorato ed ha voluto portare il format anche a Torino, la sua città. Personalmente lo ringrazio: l'esperienza è stata così divertente che replicherò e che ho voluto dedicarle un articolo, un'intervista nel mio programma radio A colazione con in onda tutti i venerdì su Rvuno e questo post.
Buon volo a tutti!


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