Dietro ai riflettori c'era però un altro Mike: una persona che amava circondarsi di amici veri, che credeva nella famiglia e che viveva le sfide con passione. Per questo si è sempre misurato negli sport riscuotendo successo, soprattutto quando si trattava di attività legate alla montagna. Da ragazzo Michael Nicolas Salvatore si è cimentato con corda e picozza sui monti attorno a Ortisei ed ha praticato sci di fondo e di discesa in Valle di Susa, la stessa zona che lo ha ospitato e protetto durante il periodo di fuga da Torino come partigiano. Sì perché l'americanino, come lo chiamavano i compagni di prigionia, durante la seconda guerra mondiale è stato prima esule e successivamente deportato a San Vittore e in alcuni campi di detenzione.
Anche dopo la liberazione, negli anni trascorsi in America con il padre, Mike ha vissuto con passione lo sci e l'alta quota. Tornato in Italia, al successo professionale come giornalista e presentatore ha unito quello personale di sportivo, grazie anche alla partnership con la Grappa Bocchino che lo ha voluto testimonial di numerosi spot e che gli ha permesso di sperimentare lo skeleton, l'iceboat e di salire sulla punta del Cervino. Alcune di queste imprese gli sono valse fratture o momenti di panico, ma lui non si è mai fermato di fronte al mondo bianco e l'esperienza al Polo Nord del 2001, quando aveva 77 anni, lo dimostra.
La montagna, in tutte le sue forme, è stata la scenografia della sua vita. Per questo Vivalda Editori, da oltre 25 anni autorevole punto di riferimento nell'editoria di montagna, gli ha dedicato un libro che è stato presentato a Cervinia lo scorso dicembre in occasione dell'inaugurazione di una statua che ritrae il presentatore-sciatore che ha trascorso molto del suo tempo libero proprio qui. Il successo di Sempre più in alto, la montagna secondo Mike Bongiorno è testimoniato dalla sua presentazione a trasmissioni TV del calibro di Che tempo che fa, I fatti vostri e TG3 Piemonte. Le pagine scorrono veloci e al racconto si uniscono le testimonianze degli amici e della famiglia che hanno vissuto con lui esperienze indimenticabili in alta quota. Ricca e documentata è anche la sezione iconografica che ritrae Mike in versione sportiva.
Un libro da leggere tutto d'un fiato, magari dopo una giornata sugli sci.
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