martedì 11 marzo 2014

A colazione con...

Fabrizio Vespa
giornalista, scrittore e dj

Fabrizio ama e vive intensamente Torino. Le trame della città sono tatuaggi nel suo io, ecco perché non la subisce, ma ne è protagonista. Trendsetter più o meno consapevole, con le sue diverse professioni ha dirottato il capoluogo piemontese dal microcosmo sabaudo al macrocosmo internazionale. Poliedrico e dotato di un'intelligenza curiosa, ha vissuto l'età dell'oro del nightclubbing, surfando tra la scrittura e la musica. Fino ai 30 anni ha lavorato per Radio Flash, La Stampa e Torinosette e alla fine degli anni '90 è passato a Radio Rai; trasferitosi a Roma, ha condotto Rai Stereo NotteSuoni e Ultrasuoni su Radio 2 Rai proponendo sound alternativi insieme con Marina Petrillo. Il 2000 segna il Millennium bug radiofonico e molti programmi di musica specializzata lasciano il posto ad altri condotti da celeb anziché da speaker professionisti. Dopo 4 anni Fabrizio torna quindi a Torino e riprende le sue attività di giornalista e dj, oltre che di organizzatore di serate ed eventi, lasciando come sempre un segno indelebile sotto la Mole. Al suo attivo c'è anche una trilogia di libri: L'altra Torino, in cui racconta i quartieri meno centrali e blasonati ma non per questo anonimi, Torino TRue in cui descrive la città in 150 scatti realizzati con lo smartphone e rigorosamente senza filtri o App, e Mal di Torino, un viaggio tra realtà e finzione per spiegare perché i suoi abitanti non riescono a scollarsi del tutto da questo luogo. Il Dottor Vespa continua a collaborare con La stampa, è direttore di SugoNews, uno dei fondatori di Globular, agenzia di comunicazione e ufficio stampa, e di tre associazioni culturali (Riquadrilatero, Azimut e Glocal Sounds), collabora con il Circolo dei Lettori e con la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura e molto altro ancora, ma questa è un'altra storia.
Iniziamo dalla fine: Voce del verbo moda.
"Il 21 marzo sarò il regista di Distretto dello stile, un tour nel quadrilatero romano per far conoscere i centri e le botteghe che ancora oggi animano la zona. L'appuntamento è alle ore 17.30 al Laboratorio Zanzara di via Bonelli 3, quindi si sale al piano superiore dove ha sede la sartoria Serienumerica per proseguire nel mondo vintage di Magnifica Preda, in via Sant'Agostino 28. Dopo la visita alla torre medioevale della casa del Pignone ci dirigiamo da TAC in via San Dalmazzo e da Born in Berlin in via delle Orfane -  due brand Made in TO con un link europeo - per terminare con un aperitivo da 16 di Luisa e Franchino in via IV marzo 14/a che unisce l'hair styling al design. L'evento si inserisce all'interno del programma di Voce del Verbo Moda che animerà la città dal 20 al 23 marzo".
Sempre a marzo riprenderanno i tour legati al tuo libro Mal di Torino, edito da Espress edizioni. Ce ne parli?
"Lo scorso ottobre le Guide Turistiche Bogianen, partendo dalle pagine del racconto, avevano inaugurato un itinerario per far conoscere quei luoghi che secondo me, con le loro suggestioni, creano una sorta di Mal d'Africa in versione sabauda. Un'iniziativa simile era già stata promossa a maggio, con Books on the Bus, in cui il bus rosso del CitySightseen portava i turisti a visitare quei quartieri che il sottoscritto ed altri autori avevano raccontato nei loro libri. Quest'anno sono previste due date pomeridiane, il 23 marzo e il 6 aprile, e due appuntamenti notturni, il 7 maggio e il 14 giugno".
Soffrire di Mal di Torino significa?
"Significa vivere una malattia dell'anima, un sentimento indefinibile che impedisce ai suoi abitanti di lasciare completamente la città. Torino è un continente mentale, un insieme di emozioni e spunti che legano il nostro spirito alle vie e alle piazze che conosciamo".
Fabrizio Vespa, chi è secondo te Fabrizio Vespa?
"Un ragazzo che ha mosso i primi passi a Torino grazie alla radio. Un dj professionista che ha regalato quell'impostazione mentale necessaria al giornalista e allo scrittore per prendere porzioni di realtà e mixarle, come dimostra Mal di Torino in cui le letture di Cesare Lombroso si uniscono alle interviste ai protagonisti di questa città. Un uomo curioso che ha ancora molto da fare".





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